IL GHIACCIO DELL’EIGER | Giacomo Mauri ripete la via Heckmair sulla Nord del gigante svizzero

IL GHIACCIO DELL’EIGER | Giacomo Mauri ripete la via Heckmair sulla Nord del gigante svizzero

L’Eiger è una montagna simbolo, e la sua parete nord è stata terreno di prova per gli alpinisti più forti al mondo, ed ecco perché ciò che è successo martedì 22 marzo ci rende orgogliosi.

Il “nostro” Giacomo Mauri dei Ragni di Lecco, insieme al compagno di cordata Federico Secchi, ha salito la nord dell’Eiger dalla via Heckmair: una tirata iniziata alle 3 di notte per concludere l’impresa in giornata.

Per oltre un decennio, l’Eiger è stato uno degli obiettivi chiave dell’alpinismo degli anni ’20 e ’30, uno degli “ultimi tre problemi” delle Alpi secondo gli alpinisti bavaresi della Scuola di Monaco (gli altri due erano la parete nord del Cervino e quella delle Grandes Jorasses).

La via percorsa da Giacomo Mauri e Federico Secchi è stata la stessa della prima ascensione alla parete nord dell’Eiger, completata il 24 luglio 1938 dall’alpinista tedesco Anderl Heckmair insieme a Ludwig Vörg e agli austriaci Fritz Kasparek e Heinrich Harrer.

Chiave del successo, in quegli anni pionieristici in cui l’attrezzatura e la tecnica erano in continua evoluzione, fu l’uso da parte di Heckmair di ramponi a 12 punte di cui due frontali: una novità per l’epoca, che permise una progressione decisamente più efficace sul terreno ricco di ghiaccio strapiombante della nord dell’Eiger. I primi salitori impiegarono quattro giorni per trovare la via ed espugnare la “montagna assassina”: oggi solo i più forti riescono a effettuare la salita in giornata.

Ma Giacomo Mauri non è nuovo alle difficoltà delle pareti nord: a ottobre 2021 ha ripetuto, insieme a David Bacci, la via Bonatti sulla nord del Cervino, un’altra salita storica e di grande impegno.

L’Eiger è un altro tassello di una carriera alpinistica che procede a grandi passi.

Il racconto dell’avventura nelle parole di Giacomo:

“Dopo alcuni mesi lontano dalla montagna, prima per una salute un po’ ballerina e poi per impegni scolastici, avevo tanta voglia di avventura. Decido così di allenarmi sulle pareti di casa e di scalare delle cascate di ghiaccio per riprendere feeling e misurarmi in contesti più tranquilli, per poi salire di livello su altre montagne. L’idea iniziale era scalare al Monte Bianco, ma un po’ per le condizioni e un po’ perché non trovavo un compagno, non riuscivo a portare a casa un progetto... Casualmente però, navigando su internet, vedo che due guide alpine lombarde hanno scalato l'Eiger e subito mi viene voglia di andarci. Inizio a cercare soci, ma non trovo nessuno e mi rassegno. Poi, quasi per caso, mi scrive Fede Secchi, nota Guida Alpina e fortissimo alpinista di Bormio, e decidiamo di andare insieme.

Federico conosce la parete e vuole fare la via in giornata. So che è una bella 'tirata' e non sono particolarmente tranquillo. Detto tra noi, preferivo farla in due giorni...ma tant’è.

Siamo a martedì 22 marzo, ore 3 di notte. Attacchiamo la parete. Tutto fila liscio, Fede è in forma e si vede, mi tira il collo come sospettavo, ma riusciamo a scalare tutto in giornata. Una volta raccolta l’attrezzatura un ultimo sguardo verso la parete, semplicemente immensa e bellissima”.

 



  • Paul Claus

    Bravissimi


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